I FILOSOFI

Non so se sia stato il qui presente Socrate a cominciare, ma i filosofi italiani (per lo più persone di un narcisismo davvero incredibile) amano farsi ritrarre con un pugnetto appoggiato al mento, come potrete notare nelle foto che ho raccolto per illustrare le mie recensioni. Questo conferisce loro un'aria molto pensosa. In alcuni casi, serve anche a tirare leggermente le rughe (tipo lifting) e a migliorare la foto.

DONDE VENIAMO (recensione a Massimo Cacciari, Della cosa ultima)
TELEFONO AZZURRO (recensione a Salvatore Veca, Il giardino delle idee)
IL PENSIERO E' DEBOLE MA LA FACCIA E' DI BRONZO (recensione a
Gianni Vattimo, Dopo la cristianità)
EGLI E' L'ETERNO (recensione a Emanuele Severino, Nascere)
RELATIVISMO (recensione a Harry G. Frankfurt, Stronzate. Un saggio filosofico)
MORBIDO FLUFF (recensione a Vito Mancuso, Io e Dio.
Una guida dei perplessi)
IL CALDO FA MALE (a proposito di un intervento di Mario Tronti all'enciclica Lumen fidei)

e, per finire, la mia prima carognata:

IL CASO ALBERONI-VECA: UN PROBLEMA MORALE (recensione a Francesco Alberoni, Salvatore Veca, L'altruismo e la morale)

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