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il Vernacoliere, maggio 2003
la recensione del turco

Il Grande Fratello (quello vero)
George Orwell, 1984, Oscar Mondadori 1989, pp. 324, euro 6,80

 

Questa volta non vi propongo un libro fresco di stampa ma un vecchio classico: 1984 di Orwell. Sì, quello del Grande Fratello. Molti di voi l'avranno già letto e avranno pensato - come me, come tutti - che l'intenzione dell'autore fosse quella di dipingere a tinte foschissime i regimi del "socialismo reale". Beh, provate a rileggerlo oggi: vi riserverà qualche sorpresa.
Il paese del Grande Fratello si chiama Oceania: l'Australia e la Nuova Zelanda non c'entrano, quella di Orwell è un'Oceania "atlantica" che comprende Stati Uniti e Gran Bretagna. Ma guarda!
L'Oceania di 1984 è perennemente in guerra. I fronti cambiano, quelli che erano alleati diventano nemici e viceversa, ma un potentissimo apparato mediatico convince l'opinione pubblica che "si tratta sempre della medesima guerra" (p. 36) e che il nemico del momento - che cambia in realtà di volta in volta - "incarna sempre il male assoluto" (p. 37). Vi ricorda qualcosa? Per esempio l'intervento militare in Afghanistan e quello in Iraq, presentati - appunto - come "la medesima guerra" combattuta sotto lo slogan enduring freedom? O magari vi viene in mente che Saddam Hussein = Hitler l'avete già sentita (sì, nel 1991), ma che avete sentito anche Milosevic = Hitler, sempre "il male assoluto", insomma? Ma guarda!
Il sistema con cui nell'Oceania orwelliana il regime manipola la memoria storica e le coscienze si chiama "bipensiero": è un esercizio mentale, cui la popolazione viene sistematicamente sottoposta, che consente di accettare affermazioni contraddittorie o illogiche, del tipo: "la guerra è pace, la schiavitù è libertà, l'ignoranza è forza" (questi sono i tre slogan del partito al potere, cfr. p. 8 e ss.) o "2 + 2 = 5" (cfr. p. 284 e ss.).
La guerra è pace
: lo si sente dire da un pezzo, anche dalle nostre parti. E' la premessa logica (logica secondo il bipensiero, naturalmente, cioè logica come 2 + 2 = 5) per scatenare una guerra preventiva. Ma qualche anno prima ci avevano anche detto che la guerra è umanitaria, che non è male come esercizio di bipensiero. Negli ultimi tempi gli USA hanno fatto anche di meglio: la loro enduring freedom, libertà duratura, significa di fatto enduring war, guerra perenne. Se ne deduce, sempre secondo i canoni del bipensiero, che la guerra è libertà. E infatti i valorosi marines, quando occupano una città, dicono di "liberarla". Gli iracheni stanno mostrando una paura matta di essere "liberati", anche perché prima che arrivassero i "liberatori" non erano invasi da nessuno.
Credetemi, l'Oceania 2003 batte decisamente quella di 1984, almeno per due ragioni. La prima è che dimostra che non c'è affatto bisogno di un regime totalitario per controllare l'opinione pubblica: si può benissimo abituarla al bipensiero in democrazia, se la libertà è schiavitù alla televisione e se si taglia un po' la spesa per l'istruzione (l'ignoranza è forza). La seconda è che mentre l'Oceania di Orwell sembra intenta a una guerra senza scopo, in quanto tale non del tutto credibile, l'Oceania di Bush ha un obbiettivo chiarissimo: il petrolio. Più precisamente, il controllo delle risorse energetiche del pianeta e il sostegno all'industria bellica statunitense. Perché la guerra è ricchezza, e questo è un bipensiero che solo un capitalista può formulare: il Grande Fratello non poteva arrivarci, ma Bush e il suo entourage di petrolieri, armaioli e maghi della finanza lo sanno fin troppo bene.

Maria Turchetto