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I SOLDI E LA PAROLA DI DIO

Ieri (lunedì 6 ottobre) le borse sono andate a picco, ma così a picco che ne ha parlato perfino il papa. "Il crollo delle grandi banche sta dimostrando che i soldi non sono niente", ha detto. Oddio, proprio niente niente non esageriamo, i soldi fanno sempre comodo e quindi l'otto per mille continuate a darcelo mi raccomando, ma insomma i soldi sono "una realtà di second'ordine rispetto all'unica realtà solida che è la parola di Dio".
Mi dispiace, Santità: non voglio fare quella che la sa più lunga del papa, ma io di questi tempi della parola di Dio mi fiderei fino a un certo punto. Su queste cose, almeno.Voglio dire, se avessi dei soldi da parte non mi prenderei Gesù Cristo come consulente finanziario. Perché Gesù Cristo, per essere un sant'uomo, dava dei consigli un po' azzardati. Prendiamo la parabola dei talenti (Matteo, 25, 14-30). Un uomo "chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno [...] e partì. Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone". Quando tornò, il padrone - che doveva essere uno speculatore senza scrupoli - se la prese moltissimo con quest'ultimo poveretto: "Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse". E lo fece buttare "fuori nelle tenebre; là dove sarà pianto e stridore di denti".
Ora, a parte ogni considerazione sul fatto di ficcare nel Vangelo questo personaggio, un brutale strozzino che pretende ogni volta di raddoppiare il capitale se no sono guai, ma vi pare un bell'esempio? A parte questo, dicevo, mica va sempre bene "affidare il denaro ai banchieri": guarda cos'hanno combinato in America, hanno prestato i soldi a vanvera e adesso tocca salvarli dal fallimento coi soldi dei contribuenti! E guarda cos'hanno combinato da noi, si sono messi a giocare in borsa con i nostri risparmi, ci hanno preso tanto gusto che alla fine hanno comprato i titoli spazzatura delle banche americane - adesso piangono, stridono i denti, crollano in borsa e anche loro vogliono il salvataggio coi soldi dei contribuenti. E giù a tagliare dell'altro scuola, sanità, servizi, tutto quanto per mettere insieme fondi anticrisi...
E intanto sui giornali escono i consigli ai risparmiatori: non vendete titoli in questo momento, casomai comprate! Non ritirate i depositi, lasciate i soldi in mano ai banchieri!
Io ve lo dico, ragazzi: non vi fidate. Non fidatevi di nessuno. Non fidatevi delle pagine finanziarie e non fidatevi nemmeno della parola di Dio. Anzi, se vi sono rimasti due soldini - ne dubito - fate una bella buca per terra e nascondeteceli. Oppure spendeteli, mangiateveli, sparateveli al casinò, portate la famiglia alle giostre: sempre meglio che farci giocare gentaglia che pretende di arricchirsi con la speculazione - cioè di mietere dove non ha seminato.

Maria Turchetto
Il Vernacoliere, novembre 2008