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il Vernacoliere, settembre 2003
La recensione del turco

Fenomenologia dello Spirito
Tutte le barzellette di Totti raccolte da me Francesco Totti io (sic!),
Mondadori, Milano 2003, pp. 112, 9 euro.

 

Questo libro è rimasto in cima alla classifica delle vendite per parecchie settimane: è davvero consolante constatare che un pubblico così vasto ha saputo apprezzare un'opera tanto esteticamente raffinata quanto filosoficamente profonda. Forse non siamo più un popolo di santi e di eroi, ma certamente siamo ancora un popolo di poeti se sappiamo riconoscere il sublime in un linguaggio consapevolmente minimalista, che sceglie di utilizzare le parole nella sobria essenzialità di un volgare al tempo stesso autentico e artificiale, ottenendo una scansione ritmica sapientemente austera. Come scrive Walter Veltroni nella presentazione (pp. 9-10) "lo spirito universale nel suo nascere, che non ha ancor reso particolare il proprio esserci, esprime intorno all'essenza delle proposizioni altrettanto semplici e universali, il contenuto delle quali è sublime nella sua verità semplice, ma per via di questa universalità appare nello stesso tempo triviale all'autocoscienza che si viene ulteriormente formando. [Totti] domina il puro pathos della sostanza, domina l'oggettività della nascente essenza luminosa; esso sa quella semplicità della verità come l'in-sè-essente che non ha, per via di un linguaggio estraneo, la forma dell'esserci accidentale"*. Dio ti benedica, Totti; anzi, Dio t'assista - God taxi driver, come dici tu.

*NOTA: non è vero che lo dice Veltroni, lo dice Georg Wilhelm Friedrich Hegel nella Fenomenologia dello spirito (La Nuova Italia, 1987, vol. 2, p. 225), ma senza dubbio stava parlando di Totti.

Maria Turchetto