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I MONTI BOND
Da anni ormai Europa e Italia si svenano (svenano i contribuenti) per
prestare soldi alle banche: banche che hanno fatto cattivi affari,
banche che hanno giocato d’azzardo e gli è andata male, addirittura
banche derubate dall’interno da truffatori che occupavano poltrone
d’oro. È il caso del Monte dei Paschi di Siena e della “banda del 5%”. E
al MPS lo Stato italiano ha prestato davvero dei bei soldi, i famosi
Monti Bond per un ammontare di 3,9 miliardi e passa di euro, pressappoco
il gettito dell’IMU sulla prima casa. Ora io non voglio sostenere, come
qualcuno ha fatto, che l’IMU sulla prima casa – una vera tragedia per
milioni di cittadini e una mazzata finale per il già sofferente settore
dell’edilizia – sia stata messa apposta per raggranellare i soldi
da dare a MPS. Ma certo se non ci fosse stata la necessità di salvare
l’ennesima banca “troppo grossa per fallire” quei soldi avrebbero potuto
essere spesi meglio, o magari avrebbero potuto essere lasciati nelle
nostre tasche, per incrementare un po’ i consumi, per far girare
l’“economia reale”, per farci stare un po’ più tranquilli e contenti,
che qua non ne possiamo più di tirare la cinghia.
E su quei Monti Bond non è mica stato detto tutto. È stato detto che
sono diversi dagli altri prestiti pubblici alle banche, perché sono
obbligazioni con un tasso di interesse altissimo: dal 9 al 15%
addirittura, altro che il misero 1% con cui abbiamo finora foraggiato le
banche europee. Dunque, ha detto qualcuno (per la verità l’ha detto la
maggior parte dei media), questa volta è un affarone per lo
Stato. Sarà vero? Ho paura di no.
Tanto per cominciare, come dovrebbe fare una banca ormai al collasso
come MPS a pagare interessi del genere su una cifra così pazzesca? Ecco,
è proprio questo che non è stato detto: semplice, rimborseranno le
cedole con nuovi titoli (nuovi debiti) o più comodamente con azioni del
MPS. E come dovrebbe fare una banca ormai al collasso come MPS a
rimborsare quella cifra pazzesca alla scadenza? Nemmeno questo hanno
detto: semplice, i Monti Bond sono obbligazioni convertibili in azioni e
MPS ha diritto di chiedere quando vuole la conversione. E con questo lo
Stato italiano obbligazionista di MPS ne diventerà azionista.
C’è una bella differenza tra essere obbligazionisti ed essere azionisti.
Gli obbligazionisti sono creditori: se MPS fallisce, saranno lì
in fila a farsi liquidare il credito. Gli azionisti sono soci,
condividono il rischio di impresa: se MPS fallisce, sono sulla stessa
barca, rispondono dei debiti in ragione della propria quota.
Vi sembra sempre un grande affare per lo Stato? A me francamente no. E
come al solito non ce l’hanno contata giusta.
Maria Turchetto
Il Vernacoliere,
marzo 2013
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